Dopo una assenza lunga sette anni, lo show man siciliano Fiorello ritornerà in prima serata su Rai Uno, per uno show tutto suo. Sarà un programma in grande stile, un ritorno molto atteso che secondo le prime voci, porterà diverse stelle internazionali. Saranno quattro puntate eccezionali, il programma ancora non ha un titolo, ma si sa già che verrà prodotto nello Studio 5 di Cinecittà. Fiorello avrebbe pensato ad un poker di ospiti di livello mondiale: infatti la Ballandi Entertainment sta gestendo le trattative e avrebbe intenzione di portare, sul palco con Fiorello, personaggi del calibro di Lady Gaga e Jim Carrey. Ma non solo: secondo alcuni quotidiani, sarebbe già stato raggiunto l’accordo con la star internazionale Joaquin Cortes, attore e ballerino di fama mondiale, e con il gruppo inglese Coldplay. Gia i primi due nomi sono di assoluta rilevanza. Non ci resta che attendere le prossime settimane, quando verrà ufficializzato il titolo del programma di Fiorello e verrà presentato in conferenza stampa dalla Rai e dallo stesso showman siciliano. Di sicuro in Rai non si sentivano nomi di questo livello come ospiti da parecchi anni, Festival di Sanremo a parte. Il nuovo show di Fiorello dovrebbe partire il 14 novembre, in prima serata, su Rai Uno.
Pietro Gugliotta
Non si potrebbe fare tre puntate?
In un momento di crisi così profonda, in cui anche il Presidente del Consiglio dice che non ci sono soldi (figuriamoci gli italiani), la RAI, che chiuderà il bilancio di fine anno con 350 milioni di euro di debiti e che rischia di non poter pagare le tredicesime ai dipendenti, per 4 serate di lunedì con Fiorello, prende 11,9 milioni di euro e li butta dalla finestra ? Ma che facciamo, scherziamo !?! Invece di dare 5,6 milioni a Ballandi, un paio di milioni per costi esterni ed il rimanente, forse, a Fiorello, prende i 5 milioni di euro previsti di introiti per pubblicità, chiama gli attori in gioco e gli dice: signori dobbiamo fare le trasmissioni con i soli fondi della pubblicità perché la RAI ha solo debiti da darvi. Se ci stanno, ci stanno, se non ci stanno, si manda tutto a gambe all’aria. Così abbiamo risparmiato, per differenza, 6,9 milioni di euro e così “vissero tutti felici ed in parte scontenti”.