Torna Domenico Iannacone su Rai3. Il giornalista molisano, sessant’anni, è autore di cinque nuove puntate di “Che ci faccio qui” che partono sabato 9 aprile, questa volta in prima serata. Una promozione meritata che Viale Mazzini assegna al conduttore e alla trasmissione che, negli ultimi anni, è stata tra le più seguite e apprezzate. Le storie che vi si raccontano arrivano dritte al cuore e spesso rimangono nella mente, spiazzano, incidono su ognuno. Iannacone è sempre alla ricerca di motivi forti, di argomenti e persone che sembrano non esistere, storie quasi invisibili o forse assurde, lontane dai riflettori che ogni giorno si accendono su fatti che volutamente confondono, esasperano, dividono. È proprio qui la differenza sostanziale.
Il programma, così come è fatto, riflette in toto la personalità e il taglio giornalistico del bravo Iannacone. Lo scopo è quello di far riflettere di fronte a violenze, sopraffazioni, abusi e discriminazioni che si evidenziano dai fatti raccontati. Non trascurando i luoghi dove questi si svolgono, che sovente coincidono con squallide periferie o quartieri isolati di grandi città in cui regnano illegalità, disoccupazione, delinquenza ed evasione scolastica. Più volte il giornalista ha tenuto a dire di “non puntare ad una emotività becera” ma di voler portare le persone a pensare e, soprattutto, a ricordare ciò che vedono. Ci riesce alla grande, suffragato da racconti asciutti, senza alcuna forma di retorica.
La prima delle cinque storie si intitola “Ti amo ancora” e ci conduce a Palermo, nel quartiere Borgo Vecchio. Protagonisti sono quattro ragazzi divenuti adulti troppo in fretta e padri in maniera quasi inconsapevole. È l’amara realtà di questo che pure è il cuore del capoluogo siciliano. Carmelo, Alessio, Mark e Roberto sono l’atroce rappresentazione di una vita che forse corre troppo veloce da queste parti.
Una psicologa in pensione, a Trieste, e un prete controcorrente, a Firenze, sono al centro della seconda puntata. Don Alessandro e Lorena si adoperano entrambi per il nobile scopo dell’accoglienza. Titolo eloquente della puntata “Nelle tue mani”.
Non conosciamo al momento l’argomento delle puntate a seguire, ma siamo certi che susciteranno pari interesse.
Lascia un commento