C’è l’ufficialità. Il 72° Festival della Canzone Italiana di Sanremo sarà presentato per la terza volta consecutiva da Amadeus. Il conduttore ravennate è stato confermato anche alla direzione artistica della kermesse dei fiori. A “Viale Mazzini”, evidentemente, piace vincere facile. Il neo Amministratore Delegato di “mamma Rai” Carlo Fuortes ha preferito evadere da subito la pratica relativa al programma di punta di Raiuno. Anche per garantire un “ritorno economico” di assoluto rilievo nella gestione di bilancio. Una scelta suffragata dal direttore della rete ammiraglia Stefano Coletta. Si punta a ripetere o (perché no?) a migliorare lo straordinario successo di share (53,5%) e le entrate pubblicitarie record (38 milioni) della scorsa edizione. Definitive anche le date: al Teatro Ariston si canterà dal 1° al 5 febbraio del prossimo anno. Quella che invece non appare assolutamente scontata è la partecipazione di Rosario Fiorello. Nell’ambiente si punta al massimo su una o due serate in compagnia dello showman siciliano. Ricordiamo tutti il successo enorme riscosso dalla coppia nelle ultime due manifestazioni canore sanremesi. Stavolta si parte col brivido dell’incertezza. Ed allora l’occasione appare ghiotta per poter azzardare le ipotesi, anche le più stravaganti, sul nome di colui, o colei, che affiancherà il bravo “Ama”. Uno dei nomi più gettonati è quello di Alessia Marcuzzi, libera da vincoli Mediaset dopo 25 anni di carriera. O anche Jerry Scotti. O, ancora più accreditato, Paolo Bonolis, per il quale di recente (nel programma Notte Azzurra) Amadeus ha espresso stima e affetto. Il pubblico ha avuto modo, nell’occasione, di apprezzare una perfetta intesa tra i due.
Marcell Jacobs, fresco plurimedagliato olimpico, potrebbe succedere degnamente a Zlatan Ibrahimovic nel ruolo di co-conduttore. Sembra che lo stesso Amadeus non disdegni l’ipotesi di far coppia col velocista che manifesta, insieme con l’atletica, un particolare interesse per il mondo musicale, il rap in particolare. Grande fan di Sfera, il campione olimpico mostra grande disponibilità per l’eventuale avventura, visto che, per problemi fisici, dovrà rimanere lontano dalle gare per alcuni mesi.
È prematuro conoscere i nomi degli artisti, ma, come assicura lo stesso direttore artistico, “darò ancora tanto spazio ai giovani”. E, senza dubbio, sarà proprio così, visto il successo dei Maneskin e tante conferme di giovani talenti. Il gruppo romano, lo ricordiamo, oltre alla vittoria a Sanremo del marzo scorso, si è ripetuto alla grande poco dopo, quando si è aggiudicato il podio più alto all’Eurovision Song Contest. Riconoscimento che mancava dal lontano 1990 quando ad imporsi fu Toto Cutugno.
Un’ultima considerazione riguarda il pubblico, la cui presenza fisica in sala, al momento, non può essere scontata. Per i tempi che stiamo vivendo ci auguriamo che anche “Sanremo” torni alla piena normalità. In caso negativo, si tratterebbe di un’autentica beffa per lo spettacolo, ma soprattutto una sconfitta per tutti, che potremmo ancora essere impegnati a chiudere un periodo davvero particolare della nostra esistenza.