Maggio 2016: una data da ricordare per i fan di Jaimie Alexander e dell’action-thriller made in USA: sarà infatti al debutto il primo episodio italiano di Blindspot, serie che in patria ha già attirato l’interesse di 15 milioni 200.000 spettatori, nonostante l’esordio relativamente recente ed un plot ancora da approfondire, ma dalle intenzioni già chiare, a partire dall’incipit della storia: una donna ignota (interpretata dall’attrice statunitense) si risveglia all’interno di una capiente borsa nel centro di Times Square, tra i luoghi più rappresentativi di New York.
Se l’impatto con una notevole amnesia e la sensazione di essere stata eradicata dal proprio passato sono due reazioni cardine del personaggio, ancora di più inciderà su di lei l’essere ricoperta di magnifici tatuaggi, di chiara composizione artistica, ma di cui non riconosce la provenienza. Il mistero sulla ragazza si infittisce nel momento stesso in cui, grazie all’intervento di Kurt Weller (agente speciale interpretato da Sullivan Stapleton) e Patterson della forensic Unit, si scoprirà che ogni simbolo ha una storia a sé stante, ed è correlato con una persona o un evento in particolare.
Il corpo di Jane Doe (così verrà provvisoriamente rinominata la dispersa) è quindi un potenziale criptico scrigno di casi irrisolti, dei quali, con una vena di amara ironia, conterrà anche la soluzione: ritrovare la memoria perduta sarà sufficiente a ristabilire lo status quo in una New York percorsa da personaggi dalle individualità pronunciate tra il criminoso e il drammatico? Dopo aver ricevuto il nulla osta per una seconda emozionante stagione, si può essere certi che anche il debutto italiano di Blindspot piacerà, indipendentemente dal proprio genere d’elezione.