Torniamo a parlare del prossimo Festival di Sanremo. Nelle scorse settimane, sembrava quasi scontata una conferma alla conduzione ed alla direzione artistica di Gianni Morandi. Il cantante e presentatore infatti aveva soddisfatto tutti (critica, pubblico e dirigenti Rai per gli ascolti) e quindi una sua conferma sembrava assolutamente cosa fatta. Lo stesso Morandi nei mesi scorsi non aveva smentito la possibilità di condurre nuovamente l’edizione 2012 di Sanremo. Si erano già fatti alcuni nomi sui personaggi che potevano affiancarlo sul palco del Teatro Ariston di Sanremo, ma ora i piani sembrano cambiati. Morandi infatti preferirebbe curare solo parte organizzativa della manifestazioni, concentrandosi di fatto solo sul ruolo di direttore artistico e girando la conduzione ad un altro personaggio di casa Rai. Chi potrebbe condurre il festival? Pare che Antonella Clerici abbia declinato l’invito perchè impegnata su più fronti proprio in casa Rai, stesso discorso per Carlo Conti (che ha già ricevuto negli ultimi anni proposte di conduzione alle quali ha dovuto rinunciare per altri impegni televisivi già assunti). A questo punto le opzioni sono due: la Rai potrebbe convincere Morandi a tornare sui suoi passi e presentare Sanremo 2012, o in alternativa potrebbe essere scelto un nome a sorpresa. C’è da considerare che si tratterà di una versione in pieno austerity di Sanremo: infatti si prevede un taglio di budget pari al 30%, che costringerà a fare di necessità virtù, sopratutto per quanto riguarda gli ospiti internazionali.
Pietro Gugliotta
Si ricomincia con la sceneggiata: Ballandi, Arcobalenotre e… tra poco arriva l’altra ed il gioco è fatto. Con tanti bravi presentatori che ci sono in giro per l’Italia, nelle TV locali, bisogna prendere sempre una mummia od i figli dei soliti Pooh… Va bèèè, l’anno scorso, non essendo riusciti a far partecipare musica popolare di qualità, per interessi di diversa natura, avete portato a vincere il Festival di Sanremo al cantautorato: jazz tra i giovani ed intellettuale tra i big. Non era musica popolare, non era la canzone da portare dietro per la vita, non erano canzoni di Sanremo. Poooi, a chi volete prendere in giro, fate selezioni trasparenti, specialmente tra i giovani e poi vedremo. Siete solo sacerdoti e vestali delle decadenza culturale e morale dell’Italia.
Le solite cose, i soliti interessi, la solita gente, i soliti risultati. Da un eccesso all’altro, l’anno prima una canzone figlia di reality, l’anno dopo il soccorso del cantautorato. Entrambi già dimenticate. Di musica poca, ma tanto, tanto spettacolo. Aspettiamo ancora la musica italiana, quella vera, non quella mistificata dalle vecchie glorie e dai loro mediocri figli. Cerchiamo la musica leggera italiana che faccia nuovamente sognare una nazione che vive gli incubi del contemporaneo sociale, politico ed economico. Ma possono uomini senza idee, vittime di se stessi e delle loro bramosie di potere, di guadagno e di sesso, essere i fautori del nuovo ?