Oliviero Diliberto: “Boicottate il Festival di Sanremo”
marco.pesino
La proposta di Gianni Morandi che avrebbe voluto cantare Bella Ciao durante il Festival di Sanremo 2011 ha avuto le sue ripercussioni nel mondo dello spettacolo e della politica. Era inevitabile che fosse così. Da subito coloro che stanno a destra hanno gridato al complotto comunista e ad un servizio pubblico sempre più controllato dai ‘Rossi’. Niente Bella Ciao al Festival se non accompagnata da Giovinezza, canzone simbolo del fascismo. E allora ecco che quelli di sinistra hanno gridato allo scandalo e paventato timori di infiltrazioni fasciste. Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PDCI, in risposta al CDA Rai ha sferrato un duro attacco: “Invito tutti gli uomini e le donne che si riconoscono nei valori della Costituzione e nell’antifascismo a biocottare il Festival di Sanremo”. La sua nota poi continua: “Spegnete la televisione, guardate un altro canale, accendete la radio, leggete un libro. Tutto, ma non guardate Sanremo e invitate gli amici a fare altrettanto”. Alla fine, nella diatriba tra Bella Ciao e Giovinezza (che evoca momenti storici da guerra fredda che sembrano obsoleti anche dal punto di vista della terminologia utilizzata) vince la par condicio: non si canta né l’una, né l’altra. L’errore sta nel presupposto e nel preconcetto che porta ad indicare una canzone come simbolo di un’ideologia o di un credo politico. Se non si fa parte di quel credo, allora quella canzone è portatrice di male. Bella Ciao è una canzone che chiunque, di destra o di sinistra, ha cantato almeno una volta nella vita. Giovinezza? Mi dispiace, non la conosco. Nemmeno per sentito dire.