La vicenda ha da subito scatenato un susseguirsi di dichiarazioni dal mondo della televisione a quello della politica. Tutti, però, sono stati stranamente unanimi (almeno per una volta) nel definire ‘esagerata’ e ‘sproporzionata’ la sanzione applicata al conduttore di Annozero Michele Santoro, reo di aver offeso il direttore generale della Rai Mauro Masi con un simpatico “vaffan…bicchiere”. La puntata di Annozero di ieri, giovedì 14 ottobre, ha visto ospiti (di destra e sinistra) d’accordo nel condannare questa decisione (anche Roberto Formigoni e Gianni Riotta hanno manifestato la propria solidarietà con Santoro) e lo stesso conduttore, invocando la libertà di espressione, ha chiesto ai telespettatori di scrivere in massa di non bloccare la trasmissione. Oggi Michele Santoro ha formalizzato il ricorso all’arbitrato interno della Rai. Era una eventualità che aveva paventato ieri e oggi l’ha messa in pratica. Annozero potrà quindi andare in onda nelle prossime settimane, finché il collegio arbitrale si pronuncerà sulla ‘scottante’ vicenda. Questo è quanto previsto dall’articolo 7 dello Statuto dei lavoratori che prevede che, in caso di ricorso, la sanzione è sospesa fino alla pronuncia dell’arbitro. Santoro manderà in onda tranquillamente anche le due puntate di Annozero che sarebbero saltate in caso di sanzione effettiva (dieci giorni dal 18 ottobre, quindi due giovedì consecutivi), ma non potrà cantare vittoria fino alla sentenza definitiva. Certo è che questa vicenda non contribuisce ad allentare le tensioni interne all’azienda e legate alla libertà di espressione anti-governativa. Attendiamo con ansia. Ciò che tocca Santoro, in fondo, tocca un po’ anche noi.
Marco Pesino
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