Secondo l’opinione popolare Giorgio sta conducendo un gioco davvero sporco, considerando Maicol come una palla da cogliere al volo, come un’arma da usare per non essere eliminato. Giorgio, in nomination questa settimana insieme a Marco, Tullio e Diletta, sta facendo credere a Maicol di essere legato a lui da qualcosa di speciale, di provare un sentimento pulito che mette in crisi qualsiasi barriera di confine, che lo faccia dubitare della relazione con la sua fidanzata che lo aspetta al varco della porta rossa.
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Tra i due, ovviamente, colui che ragiona di più, seppur preso da istinti sinceri e affettivi, è Maicol, che cerca di stare lontano da Giorgio, per paura di cadere in una relazione complicata. Si dichiara impaurito, imbarazzato, incredulo davanti al fatto compiuto; Maicol mai avrebbe immaginato di finire tra le braccia di un uomo, non gli è mai successo in tutta la sua vita ed ora non sa come comportarsi. Soffre, si dispera, pensa e ripensa, desidera un uomo, lo vuole così com’è, dice di non pretendere più di quello che Giorgio gli ha dato fino ad ora ma, allo stesso tempo, è preso da pensieri di coscienza, come il fatto di sapere che c’è una ragazza, la fidanzata di Giorgio, che fuori dalla casa aspetta lo stesso uomo che desidera lui; è spaventato da quell’istinto che lo spinge a coccolare Giorgio, a passargli la mano sul viso, tra i capelli… insomma tutto quello che fa una normalissima coppia. Ma, poi, in lacrime, Maicol dice a Giorgio, alzandosi in piedi: «Guardami, io sono un uomo come te, guardami, io ho un pisello come il tuo» e sono lacrime amare anche per Giorgio.
Ma la storia non finisce qui. La strana storia coinvolge anche Alberto, ed è subito un triangolo. Pare però che per il simpatico ferrarese non ci sia molto da fare, il veneziano Giorgio sarebbe solo un amico, anche se quelle continue coccole sul letto ci portano forse a pensare il contrario. E mentre nella casa trasmettono la canzone di Jovanotti, Maicol scoppia in lacrime sentendo questa canzone: “…A te che mi hai trovato all’ angolo coi pugni chiusi. con le mie spalle contro il muro pronto a difendermi con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te.”
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