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Rai Fiction: rinviati la docufiction su Buscetta e il Commissario Manara

Il Cda della Rai ha dato il via libera all’unanimità all’aggiornamento del piano per la fiction riferito al 2009, con tagli intorno ai 17 milioni di euro, necessari, malgrado il settore sia considerato strategico per i palinsesti e quindi per gli ascolti, e di conseguenza per i ricavi pubblicitari. Quanto invece al piano 2010, «è prematuro parlarne – dice il direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce – perché ancora non c’è uno stanziamento definito, il piano dev’essere definito dal punto di vista editoriale ed anche ovviamente tenendo conto della complessità economica e quindi portato all’esame del direttore generale e quindi del Cda». Del Noce sottolinea che «Raiuno chiede molta fiction», e comunque «il budget complessivo verrà stabilito sulla base delle necessità delle reti», rilevando che comunque «un certo taglio in un momento in cui l’azienda ha difficoltà economiche verrà fatto anche per la fiction, come del resto per le altre strutture aziendali».

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Sul piano 2010, del Noce polemizza con il settimanale L’Espresso che nel numero in edicola venerdì prossimo illustra un piano di produzione fiction che – come già detto in un comunicato della direzione Rai Fiction – «non si basa su dati di fatto», e quello che verrà inoltrato da Rai Fiction all’approvazione del vertice aziendale «sarà sicuramente diverso da quello pubblicato dal settimanale». Quello pubblicato dall’Espresso viene definito un piano basato «su gossip e indiscrezioni lontane dalla realtà». Nota cui il settimanale aveva replicato rilevando che si è limitato a «riprodurre e illustrare il documento interno della televisione di Stato intitolato “Rai Fiction: piano di produzione 2010 – Bozza globale”, che come tale è stato presentato». Il settimanale riferisce di bozza con indicati investimenti per circa 252 milioni, citando i produttori più ricorrenti (Lux Vide, Endemol Italia, Palomar, Ciao Ragazzi). Tornando all’aggiornamento relativo al piano 2009 approvato giovedì dal Cda di viale Mazzini, slitterebbero le fiction sul tenore Enrico Caruso, su San Massimiliano Kolbe, su «Quer pasticciaccio di via Merulana» tratto dall’opera di Emilio Gadda, una docufiction sul boss e pentito di mafia Tommaso Buscetta, il seguito del Commissario Manara.